Noi siamo cantastorie a progetto.
Attraverso le storie cerchiamo di ritrovare la forza dell’antico cerchio attorno al quale ci si riuniva nelle stalle, sotto gli alberi per raccontarsi, ridere e commuoversi.
Era un cerchio che costruiva la comunità.
E ora che la comunità non si sa dov’è, sfilacciata in mille fili, col nostro tempo cerchiamo di ricucirli in un tappeto su cui sedersi per progettare il futuro.
Per questo è importante nutrire il nostro immaginario con racconti pieni di senso e bellezza.
Due voci, quella di una narratrice e quella di una chitarra acustica risvegliano e portano le storie fuori dai libri, rivelando come i racconti dell’infanzia, quando parlano davvero al bambino e alla bambina che ognuno si porta dentro, sono per tutti: grandi e piccoli.
LE NOSTRE MOTIVAZIONI. CIO’ CHE CI SPINGE A RACCONTARE STORIE ITINERANTI.
IN CHE MODO VOGLIAMO PORTARE IL NOSTRO PROGETTO.
PERCHE’
Per creare ponti relazionali tra le diverse generazioni.
Per portare storie, racconti che muovono interrogativi esistenziali.
Per interrogarci profondamente sul concetto controverso della “normalità”.
Come viviamo? Qual è il nostro rapporto con la Natura e la Terra? In che modo nutriamo ogni parte di noi?
Chi sono gli altri per noi?
Come possiamo fidarci del nostro sentire per comprendere il presente? Sappiamo ricordare il passato?
Qual è il posto di ognuno nel ciclo della vita?
Che valore diamo al dubbio?
Qual è il progetto che ciascuno custodisce dentro di sè ?
COME
– Riconosciamo l’unicità di ogni essere umano di qualunque età. Di qui la scelta di progettare e proporre storie per piccoli gruppi.
– Vogliamo porci in relazione dialettica, proporre situazioni che favoriscano lo scambio emotivo.
– Operiamo alla ricerca di una “leggerezza della pensosità che può far apparire la frivolezza come pesante o opaca”.
Quella leggerezza che Italo Calvino in “Lezioni americane” definisce “…la reazione al peso di vivere”. Perché nessuno venga sovrastato nell’atto di scoprire la pesantezza, l’inerzia e l’opacità del mondo”.
– Diamo valore ai libri di qualità come strumenti di libertà e senz’altro efficaci per nutrire l’immaginario di ciascuno.