La proposta è rivolta a un gruppo pilota intergenerazionale che comprenda persone dalla prima infanzia all’anzianità, includendo giovani adulti e adulti.
Un cerchio delle storie così composto diventa occasione di scambio e condivisione di conoscenze e memorie.
Lo stare in un cerchio comunitario, per chi porta bisogni ed età diverse, può essere un’esperienza piena di senso: condivido il mio sapere, le mie esperienze rispecchiandomi in chi è diverso da me, in chi è nato prima o dopo di me.
Se sono un bambino, posso sentire che alle mie spalle non è il vuoto ma, nel bene e nel male, un passato sul quale misurare il futuro.
Se sono un giovane adulto o un adulto, mi riallineo sui miei obiettivi, misurandomi sull’esperienza di chi è venuto prima o di chi è ancora piccolo.
Se sono un anziano, posso portare me stesso come un dono per il futuro dei piccoli e dei giovani, posso sentire una tenera consolazione nel vedere che la mia vita finisce dove il cerchio continua con l’infanzia e che il mio ricordo può essere prezioso.
Il cerchio delle storie, attraverso libri e racconti scelti opportunamente rispetto al gruppo che viene a formarsi, è uno spunto assai utile per riportare alla memoria, nel caso degli anziani, o per aprire domande o riflessioni e iniziare così un dialogo tra generazioni, oggi quanto mai difficile.
I temi a cui ispirarsi all’inizio potranno essere legati al quotidiano, a come si trascorre e si trascorreva il tempo, alle fiabe, alla scuola, ai giochi di ora e di un tempo.
La realizzazione di questi obiettivi prevede un progetto a lungo termine con diversi passaggi.
Un primo passaggio è senza dubbio quello di contattare la comunità degli anziani, per esempio attraverso la casa protetta o il centro diurno, per iniziare un percorso di risveglio della memoria positiva e un dialogo, utilizzando i libri della biblioteca, i racconti e la musica cantata.
Si potrà creare in loco anche un piccolo distaccamento della biblioteca mirato sugli interessi degli ospiti.
Sarebbe davvero auspicabile predisporre una formazione in itinere sul progetto delle persone che sono quotidianamente coinvolte nella cura degli anziani, perchè effettivamente saranno coloro che possono portare avanti il progetto legato ai libri con un ritmo che permetta agli anziani di tenere il filo e trarne soddisfazione.
Un secondo passaggio prevede il coinvolgimento di una o più classi di Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria che si preparino attraverso domande, curiosità a incontrare gli anziani.
Il progetto prevede altri passaggi, che possono essere effettuati contemporaneamente, di coinvolgimento dei centri di aggregazione giovanile e dei genitori dei bambini e ragazzi coinvolti.
La possibilità di operare in un ambito spaziale ristretto ( paese o quartiere) rappresenta senza dubbio un punto di forza nella possibilità di creare un gruppo pilota.
Un cerchio delle storie potrà essere composto da un massimo di 20 – 30 persone.
L’ambizioso fine sarebbe che si creassero molti cerchi delle storie e che, in modo autonomo, potessero poi continuare a incontrarsi con i tempi e i modi e i temi che ciascuno sceglierà.