E’ importante nutrire il nostro immaginario con racconti pieni di senso e di bellezza.
Due voci, quella di una narratrice e quella di una chitarra acustica, risvegliano e tirano fuori dai libri le storie, rivelando come i racconti e le fiabe quando parlano davvero al bambino e alla bambina che ognuno si porta dentro, sono per tutti: grandi e piccoli.
Le storie da sempre sono terapeutiche. Riuscire a raccontarsi permette a ciascuno di sentirsi un po’ di più, di appartenersi un po’ di più. Ma se io mi racconto in un cerchio divento anche parte di quel cerchio, lentamente posso comprendere e venire compreso.
Ecco perchè proponiamo un cerchio di storie a chi si sente, e spesso è messo, fuori dal cerchio sociale.
Ricostruire questa possibilità, prima nell’immaginario offre, forse, nuove possibilità e desideri a chi non ha più l’abitudine di pensarsi “parte di”.
Il progetto prevede inizialmente alcuni incontri in cui proporre racconti e libri della più varia tipologia, per comprendere quali sono le storie che risvegliano l’interesse e la curiosità.
In seguito sceglieremo un filo che crei collegamento tra un incontro e l’altro, lasciando ogni volta una traccia che viene ripresa nell’incontro successivo.
Tenteremo di proporre racconti di varia natura, dalle fiabe classiche agli albi illustrati che raccontano di un passato appena trascorso, nonché racconti di vita quotidiana del tempo dell’ infanzia e della giovinezza.
Il proposito è quello che, nell’ascoltare, si risvegli un desiderio e la possibilità di raccontarsi…non importa se è successo davvero…
Oltre alla voce narrante useremo la chitarra acustica per accompagnare il racconto e per cantare tra una
storia e l’altra canzoni conosciute dal gruppo e che possano far emergere sintonia emotiva tra chi sta in cerchio.
Per le storie proposte utilizzeremo oggetti evocativi e simbolici.
Come modalità di lavoro ci proponiamo di portare uno sguardo attento alle emozioni in gioco, per far sì che
questo momento sia pieno di senso e positivo, che possa riportare un po’ tutti noi a quella pratica antica e
ancestrale che è il raccontarsi storie insieme. Riteniamo importante l’uso di una delicatezza di approccio e un ascolto partecipe di quello che viene suscitato.
“La malattia mentale è ancora oggi, purtroppo, un tabù, e alcune patologie sanno suscitare nient’altro che sospetto, diffidenza, paura, anche se certi vissuti sono solo apparentemente distanti e lontani da quelli dei cosiddetti “normali”. E pensare che basterebbe sentir suonare una canzone per ritrovarsi a cantare insieme, a sdrammatizzare, a condividere”.
(Francesco Guccini)
“
Tutti siamo costretti, per rendere sopportabile la realtà, a tenere viva in noi qualche piccola follia”.
(Marcel Proust)
“Mostratemi un individuo sano di mente, e lo curerò per voi.”
(Carl Gustav Jung)
“Anche la follia merita i suoi applausi”
(Alda Merini)
“I pazzi osano dove gli angeli temono d’andare.”
(Alexander Pope)